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Il segmento testuale Giosuè Carducci è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 63Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Giorgio Valgimigli, Concetto Marchesi, amico di casa Valgimigli in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - marzo - 31 - numero 2

Brano: 202 VARIETÀ E DOCUMENTI
A Memory of the Players in a Mirror at Midnight, dicono: « Dire hunger hold his hour. / Pluck forth your heart, saltblood, a fruit of tears. / Pluck and devour! » (Orrida fame ha la sua ora. / Stràppati il cuore, sangue salato, frutto di lacrime. / Stràppa e divora!). La poesia di Ungaretti:
E' ora famelica, l'ora tua, matto. Lo fanno, tanti pianti,
Strappati il cuore. Sempre di piú saporito, il tuo cuore.
Sa il suo sangue di sale Frutto di tanti pianti, quel tuo cuore,
E sa d'agro, è dolciastro, essendo sangue. Strappatelo, mangiatelo, saziati.
ARIODANTE MARIANNI
CONCETTO MARCHESI, AMICO DI CASA VALGIMIGLI
Limitare il discorso all'aneddoto? Mi sembrerebbe di diminuire una figura come quella. Ma di Concetto Marchesi maestro di scuola, studioso, scrittore, politico, altri, ben altri, hanno parlato e scritto. Sarà dunque necessario, in occasione di una conversazione come questa [...]

[...]difica, a mio parere, parole come queste: « ... noi vogliamo rispettare tutte le fedi e riteniamo che l'uomo possa compiere nobilmente e felicemente la funzione della vita anche senza sperare nel premio grande dei cieli ... » (Pagine all'ombra, Padova, Zanocco, 1946) (le parole sono datate da un articolo su « Rinascita » dell'aprile '45). E trovo che esse sono quasi identiche a quelle che mio padre pronunciò qualche anno dopo, 1956, commemorando Giosuè Carducci cinquant'anni dopo la morte: « perché certo meritano il massimo rispetto e somma reverenza e devoto amore coloro che vivono coerentemente sostenuti da un pensiero di fede; ma anche meritano rispetto coloro che fanno e proseguono il bene senza speranza di averne compenso; e il male non fanno non per paura di averne punizione e pena, ma solo per questo umile affetto dello stare insieme, solo per questo sentimento fraterno di compagnia, compagni di questa strada che dobbiamo percorrere e vogliamo percorrere l'uno accanto all'altro tendendoci fraternamente la soccorrevole mano ».
208 VARIETÀ E D[...]

[...]3 maggio 1976, in corso di pubblicazione presso Scheiwiller, Milano (le lettere citate con la data preceduta dalla lettera L si trovano nel testo integrale in questa pubblicazione); CONCETTO MARCHESI, Scritti politici, Roma, Editori Riuniti, 1958 (abbreviazione SP); Ezio FRANCESCHINI, Concetto Marchesi, Padova, Antenore, 1978 (abbreviazione CM); C. MARCHESI, Il libro di Tersite, Milano, Mondadori, 1950 (abbreviazione Tersite); MANARA VALGIMIGLI, Giosuè Carducci cinquant'anni dopo la morte, « Atti Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti », 195556, tomo cxiv, pp. 195198.



da Maurizio Cucchi, recensione su Andrea Zanzotto, Il Galateo in Bosco, prefazione di Gianfranco Contini, Milano, Mondadori, 1978, pp.120 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - marzo - 31 - numero 2

Brano: [...]resso il comune di Pietrasanta (Lucca), entro il 20 maggio 1980 in otto esemplari di cui almeno tre a stampa; le stesse norme si applicano anche agli inediti, che dovranno pervenire in otto esemplari, dattiloscritti, chiaramente leggibili, oppure in copia. Tutti gli esemplari dovranno recare la firma e l'indirizzo dell'autore. Non saranno ammessi saggi già premiati in altri concorsi. Per il concorso, complementare a quello di poesia intitolato a Giosuè Carducci, è stabilito un premio indivisibile di un milione di lire.



da Alberto Mario Cirese, Lo studio del folklore in Italia in KBD-Periodici: Calendario del Popolo 1951 - numero 84 - settembre

Brano: [...]letteratura degli scrittori colti, trasmesse attraverso la Lcrittura, esistono una poesia e una lettera tura trasmesse oralmente : sono la poesia e la letteratura popolari` che, assieme alle usanze tradizionali, alle credenze, alle leggende. alle arti domestiche ecc. diffuse tra le classi umili, costituiscono ciò che suole designarsi generalmente con il nome inglese di folklore:
e folkloristica si chiama la scienza che ne fa oggetto di studio.
E' evidente che questa scienza presenta oggi un grande interesse per il movimento proletario: attraverso la conoscenza del folklore contadino, artigiano e operaio, è possibile mettere in luce una cultura popolare. in part, ancora arcaica e quindi da superare, in parte nuovissima e progressiva, e quindi da valorizza re. Inoltre uno studio condotto con animo aperto ai problemi del proletariato può permettere di demolire molte posizioni ideologiche borghesi sia sul terreno della letteratura e dell'arte, e cioè dell'estetica, sia sul terreno più propriamente storico dei rapporti tra le classi dirige[...]

[...]roblemi del proletariato può permettere di demolire molte posizioni ideologiche borghesi sia sul terreno della letteratura e dell'arte, e cioè dell'estetica, sia sul terreno più propriamente storico dei rapporti tra le classi dirigenti tradizionali e il proletariato; .consente di porre in rilievo anche per questa via la funzione che le classi popolari hanno sinora assolto nella vita delle nazioni e il ruolo che ad esse spetta nel mondo moderno.
E' opportuno quindi conoscere quali siano stati sino ad oggi gli orientamenti degli studi di folklore in Italia.
11. — Il primo settore del mondo folkloristico che attirò l'attenzione dei letterati e degli studiosi fu quello della poesia popolare. Questa anche in Italia fu scoperta sotto l'impulso delle idee romantiche sopratutto tedesche (Herder. Grimm. ecc.) al principio del secolo scorso. L'entusiasmo fu grande : nelle ballate, negli strambotti, negli stornelli oralmente tramandati di generazione in generazione i letterati scoprirono una serie di bellezze fresche ed ingenue che li riempivano[...]

[...] positivamente, attribuendo cioè al popolo capacità creativa, — venne tuttavia affrontato più con entusiasmo che con rigore: l'idea della creazione collettiva rimase allo stato fluido con tendenza a diventare un mito nazionalistico.
III. — Ma questo primo moto di entusiasmo
e di amore per la poesia popolare, si estinse o prese altre direzioni qúando lo slancio ascen_ sionale della borghesia italiana si arrestò nel compromesso con la monarchia. E' molto significativo ad es. che Giosuè Carducci, il quale nel 1860 aveva sostenuto la origine popolare di alcuni generi di poesia, negasse invece dieci anni dopo ogni capacità di creazione poetica agli uomini del popolo.
Si studiò ancora con passione la poesia popolare, ma questa interessò più come forma letteraria che come espressione di sentimenti : venne cioè analizzata filologicamente, stu diando l'evoluzione delle forme metriche (ballata. strambotto, stornello ecc.), la zona geografica di diffusione di ciascuna di esse, il loro rapporto con le forme letterarie delle origini della letteratura italiana (duecento e trecento). Si volle d[...]

[...]li studiosi che l'hanno seguito. a La vita del popolo — egli scrive — si è confusa fin'oggi con quella dei suoi dominatori, nella quale si è perduta; della sua storia si è voluto fare una cosa stessa con la storia dei suoi governi, senza pensare che il popolo stes so ha memorie ben diverse da quelle che tanto spesso gli si attribuiscono sì dal lato delle sue istituzioni, e sì da quello degli sforzi da caro durati a sostegno dei propri diritti ». E' vero che qui il Pitrè pensava sopratutto ad una contrapposizione nazionalistica di a popolo italiano » e di dominatori stranieri; ma è altrettanto vero che giusta è quella sua contrapposizione di una storia delle classi popolari alla storia delle classi dirigenti.
V. — L'allargamento della indagine folkloristica agli usi e alle credenze che abbiamo visto nel Pitrè era stato però già operato dallo sviluppo degli studi di mitologia comparata che sorsero e crebbero alla metà del secolo scorso particolarmente in Germania e in Inghilterra. Sotto l'influenza delle teorie di Max Müller (il quale ri[...]

[...]ece, particolarmente fuori d'Italia, presero un atteggiamento decisamente negativo nei confronti di questo problema: cosí i filologi J. Meier e Bédier. Il primo, tedesco, al principio del nostro secolo formulò una teoria secondo cui il popolo non crea ma riceve dalle aristocrazie intellettuali la sua poesia, la sua ,musica, la sua arte. Il secon do, francese, affermò, nel 1925: a La poesia popolare è un mito. Il popolo non ha mai creato nulla a. E' evidente l'intenzione reazionaria di svalutare il mondo popolare.
Quali sviluppi ebbero queste teorie in Italia? Non molti nè molto importanti; ma possiamo dire che la teoria di Croce ha adempiuto la stessa funzione. Tale teoria è certo molto più intelligente e sottile delle affermazioni dei filologi tedeschi e francesi, apertamente reazionari, ma contiene egualmente elementi decisi di svalutazione del mondo popolare. Il neoidealismo crociano infatti ritiene di poter risolvere il problema dell'arte popolare solo sul terreno estetico e rivolge tutta la sua attenzione al concetto teorico di a [...]

[...]e operaio o artigiano, quasi del tutto trascurati sino ad oggi tra noi.
Con questi studi è il proletariato stesso che prende a tracciare la storia della propria poesia e dei propri costumi: con una ricerca non più filologica o estetica soltanto, ma ampiamente storica, la quale. vuole identificare sia gli elementi della tradizione invecchiati e arcaici che vanno superati, sia gli elementi progressivi e liberatori che vanno diffusi e valorizzati. E' il proletariato stesso che si vale tanto degli elementi positivi già presenti negli studiosi borghesi (ricordiamo l'affermazione del Pitrè restata senza eco), quanto del" contributo degli studi sovietici,
e si introduce nel quadro degli schemi ideologici tradizionali, rovesciandolo ed affermando la sua funzione di protagonista della storia moderna.
Alberto Mi Cirese
Berchet
Tommaseo
Giusti
Raina
Barbi
Sereni
De Martino



da Carlo Ferdinando Russo, Dietro le quinte della parola in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]a scena fra Glauco e Diomede nel libro sesto è mobile, e quale messaggio programmatico e teatrale ha tale mobilità. Cos'è avvenuto per Omero? È avvenuto che sono riemersi i principi pilota: principi matematici, quanto mai elementari e cristallini.
DIETRO LE QUINTE DELLA PAROLA 405
Naturale e dinamico patrimonio per un antico poetamusico e per i suoi utenti questa pur elementare matematica poietica procura un qualche disagio ai piú dei moderni. Giosuè Carducci nel discorso sull'opera di Dante attestava che le proprietà matematiche della Divina Commedia non erano intese dai suoi contemporanei; ma il poeta Carducci le intendeva e indicava quale armonica esecuzione formale avesse prodotto il fren dell'arte. Ernst Robert Curtius, nel 1948, raccomandava ai dantisti occupati nel commento antiquario e nel godimento apparentemente estetico di fare attenzione ai principi costruttivi della Commedia: proprio tali analisi, diceva discretamente, consentono di guardare un po' dentro la testa di Dante: « il numero non è un'impalcatura esteriore, ma è simbolo dell[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giosuè Carducci, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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